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Granfondo Dolomiti Stars 2008

(lunghezza 154 km, dislivello 4.800 metri, altimetria )

Percorso identico al tappone alpino del Giro d'Italia 2008. Rispetto a Sella vincitore (poi squalificato per doping) della tappa dei professionisti ho impiegato ben 1h16 in più.

Mi presento ai nastri di partenza con gli amici Luca Marconi e Federico Celeghini. Il risultato finale della mia corsa non deve trarre in inganno in quanto il numero di partecipanti sconta la concomitanza di altre granfondo, il giorno di gara (sabato), la durezza estrema del percorso e la mancanza delle squadre più organizzate fatta eccezione per il Team Salieri che schiera le sue punte migliori. Percorso che non ammette compromessi e inadatto a chi non ama la salita; per certi versi estremo rispetto alla normalità delle granfondo che prevedono tratti iniziali e finali in pianura ed un dislivello molto più contenuto. Qui si parte e si arriva in salita. Si parte un po' presto (7am) per una prova che inizia ai 1.600 metri di Arabba ed affronta subito i 2.200 metri di Passo Pordoi. Il tempo è nuvoloso ma è decisamente migliore rispetto ai piovosi giorni precedenti; in cima al passo ci sono comunque 4 gradi e due metri di neve ai lati della strada. Nelle prime due salite (Pordoi e San Pellegrino) non ho grandi sensazioni anche perchè le gambe soffrono le temperature non elevate. Nella discesa del S. Pellegrino verso Falcade, causa buco di un corridore più lento, perdo la scia del gruppetto; 100 metri che recupero con molta fatica appena dopo l'abitato di Falcade. Salita per San Tommaso Agordino fatta senza forzare con sensazioni in miglioramento e poi in gruppo fino a Passo Giau. Le gambe reagiscono bene alle prime rampe più dure per cui decido di continuare nell'azione e ad 1 km dalla cima raggiungo 4 ciclisti con cui farò il Falzarego. Sul Falzarego l'obiettivo è tenere le energie, mangiare e bere. Veloce discesa per Caprile e si risale verso Rocca Pietore; dai serrai di Sottoguda le pendenze si fanno importanti, massima agilità e su con quello che rimane con le pendenze che scremano subito quanto rimane del gruppetto. Sulla salita si incontrano gli ultimi del percorso corto che arrancano, spesso a piedi, il tornante finale dei - 200metri è una liberazione che si aggiunge alla soddisfazione di aver conseguito un buon piazzamento. Seconda medaglia di legno (4° tra gli M1)

Posizione: 17 ° percorso lungo 

Media  circa 24,78 km/h

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